lunedì 18 luglio 2011

pensieri della prima sera

torni alla base e prima ti fermi a scattare una foto al tramonto sulle saline di Cervia, così anche tu hai qualcosa da mostrare quando arrivi o anche solo perchè ti piace quello che vedi incidentalmente mentre sei fermo in coda e da tempo sei allenato a cercare il buono anche in quello che sembra non averlo... sei un papà in coda e, tra la voglia di arrivare e la sfatica di guidare ogni volta, ti concedi minuti di pensiero....
la macchina per fortuna l'avevi parcheggiata all'ombra così il salirci non è stato poi tanto male, guidi in automatico e valuti se passare da casa a vedere se il postino stagionale di turno ha lasciato qualcosa di importante, ma ci ripensi e te ne freghi ... ti aspettano.
Davanti a te una pandina vecchio stile con un vecchio con cappello, sai che è da evitare, e mentre la radio canta quello che canta sempre ripensi a quando sei diventato papà... proprio a quel momento in cui ciuffi di capelli si sono intravisti, evento unico, irripetibile, insostituibile.
In quel momento, come è giusto che sia, tutte le attenzioni sono per la mamma e il neonato... tu ci sei e rimani inevitabilmente un po' sullo sfondo, il tuo ruolo non è essere al centro ma stare lì, esserci, e senti crescere in te non tanto il bisogno di attenzione ma il compito di proteggere... qualcuno la chiama fitness darwiniana, ha a che fare con il fatto che quell'esserino (un cucciolo d'uomo) contiene in sè il 50% dei tuoi geni e questo sembra sufficiente a farti accudire la prole....  la cosa particolare è che un papà i propri geni non li sente, non li vede, semmai li vive, quindi è naturale pensare che con quel cucciolo d'uomo ci con-vivi e se ami te stesso non puoi non amare anche lui, se porti avanti la tua vita è abbastanza scontato che non puoi non interessarti alla sua....non puoi non volere farne parte.
Pensi a questo mentre la pandina vecchio stile e il suo anziano conducente con cappello non ti consente ancora il sorpasso, quindi hai ancora il tempo per qualche pensiero e ti accorgi di quanto la tua condizione di uomo cambi inesorabilmente quando quei ciuffi di capelli si affacciano al mondo.... la tua mente viene permeata dal tuo nuovo status, difficile d'ora in poi pensare ad un "Me", è più naturale pensare al plurale... reponsabilità? dovere? mah... forse solo semplicemente desiderio e natura, forse solo il fatto che ora sei proiettato in un futuro più lungo di quanto ti è umanamente concesso...
Guidi e ti rendi conto che se guardi nello specchietto posteriore non puoi contemporaneamente guardare avanti, non ci avevi mai fatto caso e allora riprovi, è davvero così: o guardi indietro o guardi avanti... un uomo che diventa papà ha già scelto dove guardare....

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